la notte dell’Epifania

Secondo il proverbio “La Notte della Befana nella stalla parla l’Asino, il Bove e la Cavalla” gli animali durante la notte dell’Epifania parlano tra loro e svelano il trattamento subito dai padroni. Non solo gli animali, ma anche quelli domestici (cani, gatti, volatili) se sono stati trattati male possono addirittura maledire i padroni. Ovviamente gli umani (e quindi anche i padroni) non possono e non devono assolutamente ascoltare queste “magiche” conversazioni altrimenti la sfortuna è pronta a colpire.

Una leggenda narra che un contadino della provincia di Cosenza, molto tirchio non nutriva bene i suoi animali, durante la notte dell’Epifania avrebbe deciso di lasciarli senza cibo, e dopo essersi nascosto per scoprire se gli animali parlassero davvero, li avrebbe sentiti dire che il loro cattivo padrone il giorno dopo sarebbe stato “un uomo morto sopra e sotto il carro”. L’umo quella sera non capi il significato di quelle parole e tornò a casa. L’indomani il contadino sfruttò e maltrattò gli animali per farli lavorare, e questi imbizzarriti avrebbero fatto rivoltare il carro, schiacciando e uccidendo il contadino, che venne poi portato al cimitero con lo stesso carro. Ed ecco quindi compiuta la profezia narrata dagli animali.

Per questa leggenda, sembra che durante questa particolare notte, si tenda a dare una doppia razione di cibo agli animali di casa o della fattoria.

Ma ricordiamoci che gli animali vanno trattati bene sempre, tutti i giorni dell’anno!

AMATRICE A CAVALLO 2021 1^EDIZIONE

QUEST’ANNO LA RAZZETTA DI CAVALLI ROMANI DELLA MAREMMA LAZIALE DELL’ALLEVAMENTO LA LUPA HA OSATO UN PO’ DI PIU ALLONTANANDOSI DI QUALCHE CHILOMETRO RISPETTO AGLI ALTRI ANNI!!!

Lo scorso fine settimana i nostri cavalli, direttamente dai pascoli estivi accompagnati da abili cavalcanti hanno raggiunto la località di Torrita (Rieti) per prendere parte alla 1^edizione dell’evento “Amatrice a cavallo”.

L’evento si è svolto nei giorni 10-11-12 settembre 2021.

La razzetta della Lupa è stata una delle protagoniste degli spettacoli di questi tre fantastici giorni.

Criniere al vento, polvere, cavalle e puledri accompagnati dal suono della “campanara” emozioni che soltanto un branco brado può suscitare.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti gli organizzatori dell’evento, impeccabili in ogni cosa, lo spiker, Fabrizio Matera per le foto e per ultimo ma non ultimi i nostri amici Daniele Mora e Diego Massari che ci hanno aiutato nella conduzione del branco in questa bellissima avventura.

AL PROSSIMO ANNO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il cavallo e il freddo

I cavalli sentono freddo?

I cavalli bradi non hanno bisogno dell’aiuto dell’uomo per superare l’inverno, anche quelli semibradi disponendo di cibo a volontà riescono ad ottenere l’energia necessaria per la termoregolazione.

Stando all’aperto, i cavalli vivono a temperature che vanno ampiamente sotto lo 0 e sopravvivono a pioggia e neve.

Il loro pelo d’inverno cresce creando una barriera per il freddo, per il vento e per la brina.

Nei cavalli adeguatamente nutriti la barriera protettiva del pelo è supportata da un adeguato strato adiposo che protegge l’organismo.

Lo zoccolo e la zampa sono dotati di un sistema circolatorio che permette di mantenere la corretta temperatura anche nella neve.

Possono essere infastiditi dal vento se sono bagnati perché asciugandosi l’acqua addosso crea uno scompenso a livello di temperatura.

Cavalli sani, ben nutriti e curati non hanno paura di affrontare l’inverno fuori dal paddock.

La gerarchia nel branco

Il cavallo che vive in branco è organizzato in una gerarchia sociale, ci sarà sempre un dominante e un dominato.

L’immagine del branco capeggiato dal fiero stallone è soltanto una romantica leggenda.

Nella maggior parte dei gruppi, a dettare legge è una fattrice dominante, esperta.

E’ lei che prende le decisioni per il branco nei ritmi di vita quotidiana, la scelta dei pascoli, i punti d’abbeverata, ecc.

Il branco si affida a lei e viene considerata una leader da rispettare.

Le altre femmine generalmente sono quelle che devono accudire i propri puledri o quelle non gravide che collaborano alla routine del branco.

Le femmine hanno il compito di proteggere i nuovi nati e consentire loro una buona crescita.

Le puledre femmine dopo lo svezzamento tornano nel branco, mentre i maschi una volta raggiunti i 18 mesi d’età iniziano a rappresentare una minaccia per la supremazia riproduttiva del loro padre e quindi per evitare di essere allontanati, in allevamento semibrado vengono separati dal branco e reintrodotti solo successivamente in funzione di stalloni ma soltanto uno alla volta o suddivisi uno per ogni tot. numero di fattrici in recinti diversi.

Per lo stallone all’interno del branco il compito principale è la procreazione.

All’interno del gruppo svolge un’attività organizzativa senza sconfinare nella tirannia, ogni volta che il branco è in movimento o in pericolo la posizione dello stallone è in coda in modo da mantenerlo unito e coprirne l’eventuale fuga.

Un altro grande regolatore dell’armonia del branco è l’amicizia, cavalli che dividono il proprio territorio pascolando vicini o grattandosi il garrese l’un l’altro.

Nei gruppi bradi si possono osservare relazioni d’amicizia anche durante gli spostamenti al pascolo con soggetti che si affiancano.

Nelle coppie d’amici si è scoperto che i soggetti tendono a completarsi vicendevolmente, un cavallo più tranquillo si affiancherà ad un cavallo più nervoso così da raggiungere una stabilità emotiva in coppia.

La gravidanza della fattrice

Nel ciclo riproduzionale di una fattrice la gravidanza dura 11 mesi.

Di norma la cavalla partorisce un puledro alla volta, sono rari i casi di parti gemellari e altrettanto rara è la possibilità che tutti e due i puledri vadano a buon fine.

La gestazione è una fase molto delicata per la fattrice che si prepara al parto e al periodo dell’allattamento.

L’impianto dell’embrione si verifica al 17esimo giorno, quando si attacca alla parete e ci resterà fino alla nascita.

Tra i 40 e i 50 giorni si forma il cordone ombelicale e la formazione della placenta.

Il feto si forma al 53esimo giorno e continua a crescere fino a delineare la sagoma di un cavallo.

Al quinto mese il feto forma gli arti ed arriva a pesare circa 1 kg.

Da questo momento la crescita e lo sviluppo del feto è piuttosto rapida.

Al sesto mese pesa 4,5 kg e si sviluppano i baffi e le palpebre sono in grado di aprirsi e chiudersi.

Tra l’ottavo e il nono mese, la cavalla inizia a prendere peso.

Tra il decimo e l’undicesimo mese si sviluppano i polmoni e il feto si prepara alla vita all’esterno.

Dal 315° giorno di gravidanza in poi la cavalla può partorire in qualsiasi momento.

Il momento del parto è molto intimo, avviene non a caso spessissimo di notte e in modo naturale.

Alla nascita il peso del puledro va dai 15 ai 20 kg.

Nel primo mese di vita raddoppia il suo peso crescendo di 1,5 kg al giorno.

L’ALIMENTAZIONE DEL CAVALLO ALLO STATO BRADO

L’alimentazione del cavallo è un’attività molto importante, questa pratica varia molto a seconda della condizione di vita che esso conduce.

Per i cavalli allo stato brado la giornata viene trascorsa per un 69% nell’attività di pascolo, grazie alla particolare conformazione della sua bocca provvista di lunghi peli tattili localizzati sul labbro superiore e sotto il mento, è in grado di selezionare le piante delle quali trarre il nutrimento, in particolare le graminacee.

Un cavallo al pascolo allo stato brado trascorrerà gran parte del suo tempo a mangiare erba che gli fornirà una buona quota di fibra grezza, acqua, elettroliti e vitamine.

Il cavallo decide di cosa nutrirsi classificando il cibo in modo da riconoscere le piante da pascolo in base all’apporto nutrizionale, distingue le varie specie vegetali in base ai diversi aspetti fenotipici che le contraddistinguono: forma della foglia, colore, odore e sapore.

In genere i cavalli preferiscono leguminose e le altre piante da prato, agli arbusti e alle piante aromatiche.

I cibi preferiti dai cavalli sono sempre caratterizzati da un alto contenuto in acqua e da una bassa concentrazione di sodio.

In un branco, gli individui leader hanno un ruolo cruciale nel decidere quando, dove e per quanto tempo pascolare.

Quando i cavalli pascolano in gruppo mantengono le distanze in relazione ai legami stabiliti esistenti, ponendosi più vicini agli individui preferiti.

La locomozione è parte integrante del comportamento di pascolo, i cavalli tendono a muoversi ogni due morsi.

Infine un ultimo fondamentale aspetto dell’alimentazione del cavallo: il fabbisogno di acqua giornaliero.

Il cavallo infatti beve moltissima acqua dai 15 ai 20 litri.

Questo perché il cavallo, a differenza di altri animali suda e attraverso il sudore rilascia acqua ed elettroliti.

NO alla violenza sulle donne 👠

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna.
– William Shakespeare

LO STALLONE

Lo stallone, di qualsiasi razza, nel nostro caso Romano della Maremma Laziale, deve rispettare le caratteristiche dello standard di razza, con caratteri tipici molto ben marcati.

Lo stallone, per diventare tale deve rispondere a precisi parametri venendo così poi in possesso di un documento d’identità che ne attesta la genealogia. In seguito viene “approvato” da esperti di razza e iscritto negli appositi registri.

Uno stallone selezionato se accoppiato con fattrici anch’esse selezionate genererà puledri con documenti di razza e iscritti direttamente al registro.

Per quanto riguarda la monta semi brada, lo stallone rimarrà con il branco per tutto il periodo primaverile. La scelta degli accoppiamenti in questa stagione sembra trattarsi di una strategia di sopravvivenza in quanto la vegetazione è più abbondante, consente agli stalloni di far fronte al dispendio energetico e alle fattrici di avere latte abbondante per i puledri nati in quel periodo.

Le fattrici verranno divise in gruppi a seconda delle loro caratteristiche e con diligenza attenta e minuziosa dell’allevatore verrà scelto lo stallone da inserire in modo da migliorare e/o correggere i “difetti” nei futuri nascituri nella speranza di ottenere un puledro equilibrato.

Il calore delle cavalle dura più di 10 giorni. Lo stallone che vive in branco corteggia la cavalla per diversi giorni prima che questa gli accordi i suoi favori.

Molto probabilmente è un comportamento che si è selezionato nel corso del tempo, aumentando la possibilità di riproduzione e di sopravvivenza.

Terminato questo periodo, lo stallone verrà separato dal branco e le fattrici con i piccoli verranno condotte sui pascoli estivi dove resteranno fino all’arrivo dell’autunno.